Con questo appuntamento di venerdรฌ 12 gennaio, che avrร luogo alle ore 15:00 a Maglie nella Sala conferenze annessa alla Chiesa Santuario dellโAddolorata, iniziano gli incontri di formazione liturgica, organizzati, come ogni anno, dallโOpera della regalitร di N. S. G. Cristo.
Rivolti agli amici e alle socie/i dellโO.R., sono tuttavia aperti a chiunque fosse interessato alla Liturgia e a quanti nelle Comunitร parrocchiali sono coinvolti nellโorganizzazione della Liturgia come animatori musicali o ministri dellโaltare.
Il 27 gennaio alle ore 17.30, lโAuditorium Porta dโOriente ospiterร un evento compreso nel progetto โComunitร Insiemeโ. Sarร proiettato il film Io Capitano di Matteo Garrone e, a seguire, si svolgerร una tavola rotonda a cui parteciperร Mons. Francesco Neri.
La Sala Conferenze dellโex Monastero delle Clarisse a Galatina ospiterร il 10 gennaio prossimo la presentazione degli Atti del Convegno di studio tenutosi il 27 settembre 2021 a Galatina, ๐ด๐๐ก๐๐๐๐ ๐ด๐๐ก๐๐๐๐๐: ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐ก๐, ๐๐ ๐ ๐ก๐ข๐๐๐๐ ๐, ๐๐ ๐๐ข๐๐๐๐๐๐๐ ๐ก๐.
S.E. Mons. Francesco Neri parteciperร allโevento che ricorderร Antonio Antonaci, il quale ha contribuito alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale salentino.
Carissimi fratelli e carissime sorelle, il Signore vi dia pace!
Mi rivolgo a voi in occasione del santo Natale, invitandovi a tornare alle origini del presepio, che fu realizzato per la prima volta da san Francesco dโAssisi esattamente ottocento anni fa, a Greccio.
Il suo primo biografo, Tommaso da Celano, cosรฌ ci racconta ciรฒ che รจ avvenuto. San Francesco ยซmeditava continuamente le parole del Signore e non perdeva mai di vista le sue opere. Ma soprattutto lโumiltร dellโIncarnazione e la caritร della Passione aveva impresse cosรฌ profondamente nella sua memoria, che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro.
ยซA questo proposito รจ degno di perenne memoria e di devota celebrazione quello che il Santo realizzรฒ tre anni prima della sua gloriosa morte, a Greccio, il giorno del Natale del Signore. Cโera in quella contrada un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perchรฉ, pur essendo nobile e molto onorato nella sua regione, stimava piรน la nobiltร dello spirito che quella della carne.
ยซCirca due settimane prima della festa della Nativitร , il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamรฒ a sรฉ e gli disse: โSe vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesรน, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si รจ trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e lโasinelloโ. Appena lโebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andรฒ sollecito ad approntare nel luogo designato tutto lโoccorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.
ยซE giunge il giorno della letizia, il tempo dellโesultanza! Per lโoccasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilitร , ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale sโaccese splendida nel cielo la Stella che illuminรฒ tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto รจ predisposto secondo il suo desiderio, ed รจ raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e lโasinello. In quella scena commovente risplende la semplicitร evangelica, si loda la povertร , si raccomanda lโumiltร . Greccio รจ divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte รจ chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutta un sussulto di gioia. Il Santo รจ lรฌ estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente lโEucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima.
ยซFrancesco si รจ rivestito dei paramenti diaconali perchรฉ era diacono, e canta con voce sonora il santo Vangelo: quella voce forte e dolce, limpida e sonora rapisce tutti in desideri di cielo. Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievoca il neonato Re povero e la piccola cittร di Betlemme. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesรน infervorato di amore celeste lo chiamava โil Bambino di Betlemmeโ, e quel nome โBetlemmeโ lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce e ancor piรน di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva โBambino di Betlemmeโ o โGesรนโ, passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole. Vi si manifestano con abbondanza i doni dellโOnnipotente, e uno dei presenti, uomo virtuoso, ha una mirabile visione. Gli sembra che il Bambinello giaccia privo di vita nella mangiatoia, e Francesco gli si avvicina e lo desta da quella specie di sonno profondo. Nรฉ la visione prodigiosa discordava dai fatti, perchรฉ, per i meriti del Santo, il fanciullo Gesรน veniva risuscitato nei cuori di molti, che lโavevano dimenticato, e il ricordo di lui rimaneva impresso profondamente nella loro memoria. Terminata quella veglia solenne, ciascuno tornรฒ a casa sua pieno di ineffabile gioiaยป (Vita prima di san Francesco dโAssisi, XXX, 84-86: Fonti francescane 467-470).
Seguiamo san Francesco nel suo fissare lo sguardo su Gesรน Bambino, che lo riempie di tanta gioia e dolcezza.
Ma dobbiamo prima chiederci: come possiamo arrivare a Dio? Lo sforzo compiuto dallโumanitร per incontrare Dio nel corso dei secoli รจ impressionante, ma giunge alla mรจta? Quanti segni lโuomo ha creduto di scorgere come provenienti da Dio: la creazione, le rivelazioni, alcuni luoghi o eventi considerati propiziโฆ Ma sono segni sicuri? Molta ambiguitร permane ancora in essi.
Ora, nella notte di Natale, Dio squarcia il cielo e parla allโuomo, raggiungendo e oltrepassando il nostro desiderio. Lo fa attraverso il segno indicato ai pastori: ยซQuesto per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoiaยป (Luca 2,12). Il segno che Dio offre allโuomo, รจ un bambino. Che cosa esso esprime?
Da un lato, il bambino significa la piccolezza, la vulnerabilitร , ma anche lโaffettivitร , la tenerezza. Da un bambino non dobbiamo difenderci, anzi dalla sua inermitร ci sentiamo disarmati, e dalla sua dolcezza ci sentiamo attratti. Ebbene Dio ci invita alla fiducia nei suoi confronti. Talora lโumanitร ha raffigurato Dio con connotazioni tremende. A Natale il Dio di Gesรน Cristo, attraverso il Bambino di Betlemme, dice allโuomo che non deve temerlo, ma che al contrario puรฒ abbandonarsi alla relazione con Lui in piena fiducia.
Dallโaltro lato, il bambino significa la possibilitร di un nuovo inizio. ร cosรฌ quando nasce un bimbo in una famiglia: se tutto era fermo, a partire dal bambino che รจ nato tutto si rimette in marcia. I ruoli sono rinnovati nella relazione con il neonato, e si riprende a progettare il futuro. Il bambino porta speranza e dona futuro. Nel Bambino di Betlemme, Dio ci annuncia che per ognuno di noi รจ possibile un nuovo inizio. Qualunque sia il modo in cui abbiamo speso la nostra vita, giusto o sbagliato, con Gesรน Dio dona ad ognuno di noi la possibilitร di ricominciare, Dio ci apre davanti un orizzonte ed un cammino, Dio ci dona un futuro.
Nel 2019 al Presepe Papa Francesco ha dedicato la Lettera apostolica Admirabile signum, raccomandando di comporlo nelle chiese, nelle case, ma anche โ se possibile โ nei luoghi di lavoro e negli spazi comunitari, in quanto aiuta anche noi ad incontrare con i sensi del corpo e a rivivere la storia che si รจ svolta a Betlemme.
Inoltre, in questo anniversario del Presepe di Greccio, il Papa ci rende possibile ricevere il dono dellโIndulgenza dallโ8 dicembre 2023 al 2 febbraio 2024, visitando come pellegrini qualsiasi chiesa francescana in tutto il mondo. Le condizioni dellโindulgenza sono quelle consuete: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Occorre poi almeno sostare davanti al Presepio preparato nella chiesa francescana, concludendo con la recita del Padre Nostro e del Credo, e con lโInvocazione alla Sacra Famiglia e a San Francesco dโAssisi, che di seguito vi riporto.
ยซO Buon Gesรน, contemplando questo Presepe, ti chiedo la grazia del perdono dei miei peccati. Tu sei il sole che sorge dallโalto, fatto carne per illuminare coloro che vivono nelle tenebre e nellโombra di morte. Hai fatto la tua casa tra noi e ci hai amato fino a dare la vita per noi. Non sei venuto per condannare il mondo ma per salvarlo. Dammi la grazia del pentimento sincero e lโumiltร di riconoscere la mia fragilitร . Donami la fede nella tua misericordia e rinnova in me la gioia della tua salvezza.
ยซMaria, Madre di Gesรน e Madre della Chiesa, insegnaci la gioia degli umili e di coloro che credono nelle promesse del Signore. Aiutaci a proclamare la grandezza del Dio che accompagna e salva la nostra sofferente umanitร . Sei lโalba di una nuova creazione. Tu sei Vergine fatta Chiesa, sei Madre di grazia e di misericordia. Ascolta la nostra supplica per la tenerezza del tuo Cuore Immacolato.
ยซSan Giuseppe, servo giusto e fedele del Signore. Sei un custode santo e generoso. Non privarci delle tue cure, pellegrini smarriti alla ricerca della vera patria. Proteggi la Chiesa dalle insidie del maligno e insegnaci a confidare in Colui che ha dato il suo Figlio unigenito per liberarci dal peccato, dal male e dalla morte.
ยซSan Francesco dโAssisi, tu che hai tanto amato Cristo povero e umile da voler rivivere a Greccio, con fede e devozione, la notte della sua nascita a Betlemme, intercedi per noi affinchรฉ possiamo contemplare con cuore puro la bellezza dellโincarnazione del Figlio di Dio e la dolcezza del suo sguardo che ci chiama a una vita nuova. Amenยป.
Carissimi, sostando davanti al Presepe, vi auguro di fissare gli occhi su Gesรน Bambino per incontrare Dio, a cui tende il desiderio del nostro cuore inquieto, e la gioia di impegnarci con ferma speranza a costruire un mondo piรน giusto e fraterno, nel nostro tempo difficile, ma riempito dalla presenza del Signore, ieri, oggi e sempre.
Tutta la comunitร diocesana vuole rinnovare oggi, 21 dicembre, con gli auguri piรน sinceri per il suo compleanno, la stima e lโaffetto a S.E. Mons. Francesco Neri.
Affidiamo al Signore la nostra preghiera affinchรฉ lo sostenga sempre nel suo ministero e gli doni pace e serenitร .
โDopo otto secoli, San Francesco resta comunque un misteroโ; – ci dice Papa Francesco; per trovarne la risposta, โoccorre mettersi alla scuola del Poverelloโ che trova il suo significato nellโardente amore al Cristo e nellโascoltare, camminare e annunciare fino alle periferie.
Eโ questo lโobiettivo che si propone questa nuova Opera del Coro della Diocesi di Otranto; pronti a debuttare il 27 dicembre nella Cattedrale di Otranto alle 20,30 vogliamo annunciare Cristo testimoniato fino in fondo da un “uomo veramente cristianissimoโ: FRANCESCO
Appuntamento per lunedรฌ 23 ottobre presso il porto di Otranto per la fiaccolata e il momento di preghiera presieduto da Padre Francesco Neri, Arcivescovo, durante la quale chiederemo al Signore il dono della Pace soprattutto per i popoli in conflitto e per noi di essere autentici “costruttori di pace”.