Author: admindiocesi

L’anno liturgico

๐ˆ๐ง๐œ๐จ๐ง๐ญ๐ซ๐ข ๐๐ข ๐Ÿ๐จ๐ซ๐ฆ๐š๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ž ๐ฅ๐ข๐ญ๐ฎ๐ซ๐ ๐ข๐œ๐š

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๐ถ๐‘– ๐‘ ๐‘œ๐‘›๐‘œ ๐‘ ๐‘ก๐‘Ž๐‘ก๐‘’ ๐‘’๐‘๐‘œ๐‘โ„Ž๐‘’ ๐‘’ ๐‘™๐‘ข๐‘œ๐‘”โ„Ž๐‘– ๐‘›๐‘’๐‘– ๐‘ž๐‘ข๐‘Ž๐‘™๐‘– ๐‘™๐‘Ž ๐‘๐‘’๐‘™๐‘’๐‘๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’ ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™’๐‘Ž๐‘›๐‘›๐‘œ ๐‘™๐‘–๐‘ก๐‘ข๐‘Ÿ๐‘”๐‘–๐‘๐‘œ โ„Ž๐‘Ž ๐‘“๐‘œ๐‘Ÿ๐‘š๐‘Ž๐‘ก๐‘œ ๐‘ž๐‘ข๐‘Ž๐‘ ๐‘– ๐‘™’๐‘ข๐‘›๐‘–๐‘๐‘œ ๐‘š๐‘œ๐‘‘๐‘œ ๐‘‘๐‘– ๐‘๐‘œ๐‘š๐‘ข๐‘›๐‘–๐‘๐‘Ž๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’ ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™๐‘Ž ๐‘“๐‘’๐‘‘๐‘’. ๐‘„๐‘ข๐‘’๐‘ ๐‘ก๐‘Ž ๐‘’๐‘ ๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘–๐‘’๐‘›๐‘ง๐‘Ž ๐‘ ๐‘ก๐‘œ๐‘Ÿ๐‘–๐‘๐‘Ž ๐‘“๐‘œ๐‘Ÿ๐‘›๐‘–๐‘ ๐‘๐‘’ ๐‘ข๐‘›๐‘Ž ๐‘๐‘Ÿ๐‘’๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘ ๐‘Ž ๐‘–๐‘›๐‘‘๐‘–๐‘๐‘Ž๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’ ๐‘Ž๐‘›๐‘โ„Ž๐‘’ ๐‘๐‘’๐‘Ÿ ๐‘–๐‘™ ๐‘›๐‘œ๐‘ ๐‘ก๐‘Ÿ๐‘œ ๐‘ก๐‘’๐‘š๐‘๐‘œ, ๐‘›๐‘’๐‘™ ๐‘ž๐‘ข๐‘Ž๐‘™๐‘’ ๐‘™๐‘Ž ๐‘ก๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘ ๐‘š๐‘–๐‘ ๐‘ ๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’ ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™๐‘Ž ๐‘“๐‘’๐‘‘๐‘’ ๐‘‘๐‘–๐‘ฃ๐‘’๐‘›๐‘ก๐‘Ž ๐‘ ๐‘’๐‘š๐‘๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘๐‘–๐‘ขฬ€ ๐‘‘๐‘–๐‘“๐‘“๐‘–๐‘๐‘–๐‘™๐‘’ ๐‘’ ๐‘™๐‘Ž ๐‘๐‘Ž๐‘ข๐‘ ๐‘Ž ๐‘‘๐‘– ๐ถ๐‘Ÿ๐‘–๐‘ ๐‘ก๐‘œ ๐‘ ๐‘’๐‘š๐‘๐‘Ÿ๐‘Ž ๐‘ก๐‘Ÿ๐‘œ๐‘ฃ๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘ ๐‘– โ€œ๐‘›๐‘’๐‘™ ๐‘“๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘›๐‘”๐‘’๐‘›๐‘ก๐‘’ ๐‘’๐‘ ๐‘ก๐‘Ÿ๐‘’๐‘š๐‘œโ€ (Newmann).

Con questo appuntamento di venerdรฌ 12 gennaio, che avrร  luogo alle ore 15:00 a Maglie nella Sala conferenze annessa alla Chiesa Santuario dellโ€™Addolorata, iniziano gli incontri di formazione liturgica, organizzati, come ogni anno, dallโ€™Opera della regalitร  di N. S. G. Cristo.
Rivolti agli amici e alle socie/i dellโ€™O.R., sono tuttavia aperti a chiunque fosse interessato alla Liturgia e a quanti nelle Comunitร  parrocchiali sono coinvolti nellโ€™organizzazione della Liturgia come animatori musicali o ministri dellโ€™altare.

proiezione del film

IO CAPITANO

Il 27 gennaio alle ore 17.30, lโ€™Auditorium Porta dโ€™Oriente ospiterร  un evento compreso nel progetto โ€œComunitร  Insiemeโ€. Sarร  proiettato il film Io Capitano di Matteo Garrone e, a seguire, si svolgerร  una tavola rotonda a cui parteciperร  Mons. Francesco Neri.

ANTONIO ANTONACI

๐ˆ๐ฅ ๐Ÿ๐ŸŽ ๐ ๐ž๐ง๐ง๐š๐ข๐จ ๐ฌ๐š๐ซ๐š๐ง๐ง๐จ ๐ฉ๐ซ๐ž๐ฌ๐ž๐ง๐ญ๐š๐ญ๐ข ๐ ๐ฅ๐ข ๐€๐ญ๐ญ๐ข ๐๐ž๐ฅ ๐‚๐จ๐ง๐ฏ๐ž๐ ๐ง๐จ ๐๐ข ๐ฌ๐ญ๐ฎ๐๐ข๐จ ๐ญ๐ž๐ง๐ฎ๐ญ๐จ๐ฌ๐ข ๐ข๐ฅ ๐Ÿ๐Ÿ• ๐ฌ๐ž๐ญ๐ญ๐ž๐ฆ๐›๐ซ๐ž ๐Ÿ๐ŸŽ๐Ÿ๐Ÿ ๐š ๐†๐š๐ฅ๐š๐ญ๐ข๐ง๐š ๐ฌ๐ฎ ๐€๐ง๐ญ๐จ๐ง๐ข๐จ ๐€๐ง๐ญ๐จ๐ง๐š๐œ๐ข.

La Sala Conferenze dellโ€™ex Monastero delle Clarisse a Galatina ospiterร  il 10 gennaio prossimo la presentazione degli Atti del Convegno di studio tenutosi il 27 settembre 2021 a Galatina, ๐ด๐‘›๐‘ก๐‘œ๐‘›๐‘–๐‘œ ๐ด๐‘›๐‘ก๐‘œ๐‘›๐‘Ž๐‘๐‘–: ๐‘–๐‘™ ๐‘ ๐‘Ž๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘‘๐‘œ๐‘ก๐‘’, ๐‘™๐‘œ ๐‘ ๐‘ก๐‘ข๐‘‘๐‘–๐‘œ๐‘ ๐‘œ, ๐‘–๐‘™ ๐‘๐‘ข๐‘๐‘๐‘™๐‘–๐‘๐‘–๐‘ ๐‘ก๐‘Ž.
S.E. Mons. Francesco Neri parteciperร  allโ€™evento che ricorderร  Antonio Antonaci, il quale ha contribuito alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale salentino.

Lettera a tutti i fedeli in occasione del Natale del Signore

NEL SEGNO DEL BAMBINO, IL DONO DI UN NUOVO INIZIO

Carissimi fratelli e carissime sorelle, il Signore vi dia pace!

 

Mi rivolgo a voi in occasione del santo Natale, invitandovi a tornare alle origini del presepio, che fu realizzato per la prima volta da san Francesco dโ€™Assisi esattamente ottocento anni fa, a Greccio.

Il suo primo biografo, Tommaso da Celano, cosรฌ ci racconta ciรฒ che รจ avvenuto. San Francesco ยซmeditava continuamente le parole del Signore e non perdeva mai di vista le sue opere. Ma soprattutto lโ€™umiltร  dellโ€™Incarnazione e la caritร  della Passione aveva impresse cosรฌ profondamente nella sua memoria, che difficilmente gli riusciva di pensare ad altro.

ยซA questo proposito รจ degno di perenne memoria e di devota celebrazione quello che il Santo realizzรฒ tre anni prima della sua gloriosa morte, a Greccio, il giorno del Natale del Signore. Cโ€™era in quella contrada un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perchรฉ, pur essendo nobile e molto onorato nella sua regione, stimava piรน la nobiltร  dello spirito che quella della carne.

ยซCirca due settimane prima della festa della Nativitร , il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamรฒ a sรฉ e gli disse: โ€œSe vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesรน, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si รจ trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e lโ€™asinelloโ€. Appena lโ€™ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andรฒ sollecito ad approntare nel luogo designato tutto lโ€™occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.

ยซE giunge il giorno della letizia, il tempo dellโ€™esultanza! Per lโ€™occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilitร , ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale sโ€™accese splendida nel cielo la Stella che illuminรฒ tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto รจ predisposto secondo il suo desiderio, ed รจ raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e lโ€™asinello. In quella scena commovente risplende la semplicitร  evangelica, si loda la povertร , si raccomanda lโ€™umiltร . Greccio รจ divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte รจ chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali! La gente accorre e si allieta di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutta un sussulto di gioia. Il Santo รจ lรฌ estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente lโ€™Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima.

ยซFrancesco si รจ rivestito dei paramenti diaconali perchรฉ era diacono, e canta con voce sonora il santo Vangelo: quella voce forte e dolce, limpida e sonora rapisce tutti in desideri di cielo. Poi parla al popolo e con parole dolcissime rievoca il neonato Re povero e la piccola cittร  di Betlemme. Spesso, quando voleva nominare Cristo Gesรน infervorato di amore celeste lo chiamava โ€œil Bambino di Betlemmeโ€, e quel nome โ€œBetlemmeโ€ lo pronunciava riempiendosi la bocca di voce e ancor piรน di tenero affetto, producendo un suono come belato di pecora. E ogni volta che diceva โ€œBambino di Betlemmeโ€ o โ€œGesรนโ€, passava la lingua sulle labbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole. Vi si manifestano con abbondanza i doni dellโ€™Onnipotente, e uno dei presenti, uomo virtuoso, ha una mirabile visione. Gli sembra che il Bambinello giaccia privo di vita nella mangiatoia, e Francesco gli si avvicina e lo desta da quella specie di sonno profondo. Nรฉ la visione prodigiosa discordava dai fatti, perchรฉ, per i meriti del Santo, il fanciullo Gesรน veniva risuscitato nei cuori di molti, che lโ€™avevano dimenticato, e il ricordo di lui rimaneva impresso profondamente nella loro memoria. Terminata quella veglia solenne, ciascuno tornรฒ a casa sua pieno di ineffabile gioiaยป (Vita prima di san Francesco dโ€™Assisi, XXX, 84-86: Fonti francescane 467-470).

Seguiamo san Francesco nel suo fissare lo sguardo su Gesรน Bambino, che lo riempie di tanta gioia e dolcezza.

Ma dobbiamo prima chiederci: come possiamo arrivare a Dio? Lo sforzo compiuto dallโ€™umanitร  per incontrare Dio nel corso dei secoli รจ impressionante, ma giunge alla mรจta? Quanti segni lโ€™uomo ha creduto di scorgere come provenienti da Dio: la creazione, le rivelazioni, alcuni luoghi o eventi considerati propiziโ€ฆ Ma sono segni sicuri? Molta ambiguitร  permane ancora in essi.

Ora, nella notte di Natale, Dio squarcia il cielo e parla allโ€™uomo, raggiungendo e oltrepassando il nostro desiderio. Lo fa attraverso il segno indicato ai pastori: ยซQuesto per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoiaยป (Luca 2,12). Il segno che Dio offre allโ€™uomo, รจ un bambino. Che cosa esso esprime?

Da un lato, il bambino significa la piccolezza, la vulnerabilitร , ma anche lโ€™affettivitร , la tenerezza. Da un bambino non dobbiamo difenderci, anzi dalla sua inermitร  ci sentiamo disarmati, e dalla sua dolcezza ci sentiamo attratti. Ebbene Dio ci invita alla fiducia nei suoi confronti. Talora lโ€™umanitร  ha raffigurato Dio con connotazioni tremende. A Natale il Dio di Gesรน Cristo, attraverso il Bambino di Betlemme, dice allโ€™uomo che non deve temerlo, ma che al contrario puรฒ abbandonarsi alla relazione con Lui in piena fiducia.

Dallโ€™altro lato, il bambino significa la possibilitร  di un nuovo inizio. รˆ cosรฌ quando nasce un bimbo in una famiglia: se tutto era fermo, a partire dal bambino che รจ nato tutto si rimette in marcia. I ruoli sono rinnovati nella relazione con il neonato, e si riprende a progettare il futuro. Il bambino porta speranza e dona futuro. Nel Bambino di Betlemme, Dio ci annuncia che per ognuno di noi รจ possibile un nuovo inizio. Qualunque sia il modo in cui abbiamo speso la nostra vita, giusto o sbagliato, con Gesรน Dio dona ad ognuno di noi la possibilitร  di ricominciare, Dio ci apre davanti un orizzonte ed un cammino, Dio ci dona un futuro.

 

Nel 2019 al Presepe Papa Francesco ha dedicato la Lettera apostolica Admirabile signum, raccomandando di comporlo nelle chiese, nelle case, ma anche โ€“ se possibile โ€“ nei luoghi di lavoro e negli spazi comunitari, in quanto aiuta anche noi ad incontrare con i sensi del corpo e a rivivere la storia che si รจ svolta a Betlemme.

Inoltre, in questo anniversario del Presepe di Greccio, il Papa ci rende possibile ricevere il dono dellโ€™Indulgenza dallโ€™8 dicembre 2023 al 2 febbraio 2024, visitando come pellegrini qualsiasi chiesa francescana in tutto il mondo. Le condizioni dellโ€™indulgenza sono quelle consuete: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Occorre poi almeno sostare davanti al Presepio preparato nella chiesa francescana, concludendo con la recita del Padre Nostro e del Credo, e con lโ€™Invocazione alla Sacra Famiglia e a San Francesco dโ€™Assisi, che di seguito vi riporto.

 

ยซO Buon Gesรน, contemplando questo Presepe, ti chiedo la grazia del perdono dei miei peccati. Tu sei il sole che sorge dallโ€™alto, fatto carne per illuminare coloro che vivono nelle tenebre e nellโ€™ombra di morte. Hai fatto la tua casa tra noi e ci hai amato fino a dare la vita per noi. Non sei venuto per condannare il mondo ma per salvarlo. Dammi la grazia del pentimento sincero e lโ€™umiltร  di riconoscere la mia fragilitร . Donami la fede nella tua misericordia e rinnova in me la gioia della tua salvezza.

ยซMaria, Madre di Gesรน e Madre della Chiesa, insegnaci la gioia degli umili e di coloro che credono nelle promesse del Signore. Aiutaci a proclamare la grandezza del Dio che accompagna e salva la nostra sofferente umanitร . Sei lโ€™alba di una nuova creazione. Tu sei Vergine fatta Chiesa, sei Madre di grazia e di misericordia. Ascolta la nostra supplica per la tenerezza del tuo Cuore Immacolato.

ยซSan Giuseppe, servo giusto e fedele del Signore. Sei un custode santo e generoso. Non privarci delle tue cure, pellegrini smarriti alla ricerca della vera patria. Proteggi la Chiesa dalle insidie del maligno e insegnaci a confidare in Colui che ha dato il suo Figlio unigenito per liberarci dal peccato, dal male e dalla morte.

ยซSan Francesco dโ€™Assisi, tu che hai tanto amato Cristo povero e umile da voler rivivere a Greccio, con fede e devozione, la notte della sua nascita a Betlemme, intercedi per noi affinchรฉ possiamo contemplare con cuore puro la bellezza dellโ€™incarnazione del Figlio di Dio e la dolcezza del suo sguardo che ci chiama a una vita nuova. Amenยป.

 

Carissimi, sostando davanti al Presepe, vi auguro di fissare gli occhi su Gesรน Bambino per incontrare Dio, a cui tende il desiderio del nostro cuore inquieto, e la gioia di impegnarci con ferma speranza a costruire un mondo piรน giusto e fraterno, nel nostro tempo difficile, ma riempito dalla presenza del Signore, ieri, oggi e sempre.

 

ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  Otranto, 25 dicembre 2023

 

โœข Francesco Neri, OFMCap

ย  ย  ย Arcivescovo

 

Auguri Padre Francesco

๐๐ฎ๐จ๐ง ๐œ๐จ๐ฆ๐ฉ๐ฅ๐ž๐š๐ง๐ง๐จ ๐๐š๐๐ซ๐ž ๐…๐ซ๐š๐ง๐œ๐ž๐ฌ๐œ๐จ!
Tutta la comunitร  diocesana vuole rinnovare oggi, 21 dicembre, con gli auguri piรน sinceri per il suo compleanno, la stima e lโ€™affetto a S.E. Mons. Francesco Neri.
Affidiamo al Signore la nostra preghiera affinchรฉ lo sostenga sempre nel suo ministero e gli doni pace e serenitร .

Opera Sacra a cura del Coro Diocesano di Otranto

FRANCESCO: uomo veramente cristianissimo

โ€œDopo otto secoli, San Francesco resta comunque un misteroโ€; – ci dice Papa Francesco; per trovarne la risposta, โ€œoccorre mettersi alla scuola del Poverelloโ€ che trova il suo significato nellโ€™ardente amore al Cristo e nellโ€™ascoltare, camminare e annunciare fino alle periferie.
Eโ€™ questo lโ€™obiettivo che si propone questa nuova Opera del Coro della Diocesi di Otranto; pronti a debuttare il 27 dicembre nella Cattedrale di Otranto alle 20,30 vogliamo annunciare Cristo testimoniato fino in fondo da un “uomo veramente cristianissimoโ€: FRANCESCO

 

Ogni guerra รจ una sconfitta

Veglia di Preghiera per la Pace

Appuntamento per lunedรฌ 23 ottobre presso il porto di Otranto per la fiaccolata e il momento di preghiera presieduto da Padre Francesco Neri, Arcivescovo, durante la quale chiederemo al Signore il dono della Pace soprattutto per i popoli in conflitto e per noi di essere autentici “costruttori di pace”.