È on air la campagna promozionale dell’8xmille che racconta una Chiesa in uscita, costantemente al fianco dei più fragili, attraverso migliaia di progetti che rispondono alle nuove povertà e ai bisogni sempre più complessi di diverse fasce della popolazione. È quello che accade anche nella Diocesi di Otranto dove i fondi dell’8xmille hanno permesso di realizzare diverse attività a favore di persone e famiglie in difficoltà, poveri, immigrati e vittime di tratta.
I Centri di ascolto di Maglie e Poggiardo hanno permesso di accogliere e prendere in carico rispettivamente 176 famiglie per un totale di 420 persone (116 stranieri) e 175 famiglie (537 persone di cui 409 stranieri). Il primo ha distribuito 3.456 pacchi alimentari, mentre il secondo 4.176 pacchi. I due Centri hanno anche supportato il reddito di 24 famiglie con 8.031 euro.
Attraverso il banco farmaceutico di Maglie e l’ambulatorio diocesano di Poggiardo sono stati elargiti 2.750 euro per l’acquisto di medicinali. Grazie a un finanziamento di 4.000 euro, 13 donne hanno partecipato ad un corso formativo nell’ambito del progetto della sartoria sociale “riammagliamo la speranza”. Infine, sono stati impiegati 4.000 euro per 2 tirocini formativi rivolti a due giovani.
Nel 2023 la mensa diocesana “Buon pastore” di Galatina, aperta tutto l’anno ogni giorno, ha distribuito in media 30 pasti al giorno (più 10 da asporto), offrendo anche il servizio docce (13 persone ne hanno usufruito in maniera stabile).
Due progetti guardano con attenzione specifica ai minori: la Casa famiglia “Matilde e Francesco Micheli” che, a Galatina, si occupa dell’accoglienza di minori, anche stranieri, non accompagnati. Nel 2023 ha ospitato 12 minori nella fascia dai 0 anni ai 16 anni, insieme a due giovani mamme; il Centro diurno “Gruppo Davide” per minori a rischio devianza è frequentato da 30 minori (15 nel centro di Maglie e 15 nel centro di Poggiardo) ai quali viene offerto sostegno scolastico e attività ludiche oltre che laboratori di creatività artistica. Inoltre il Centro accompagna con incontri e momenti fraterni anche le famiglie dei ragazzi che vivono disagi di tipo economico e sociale.
La Casa famiglia “Santa Maria” accoglie invece donne anziane autosufficienti (nel 2023 sono state 8), che non avendo più un riferimento famigliare, scelgono di vivere nella comunità alloggio.
Nel Centro diurno “Fratelli tutti” ci si prende cura delle persone con disabilità mentale e fisica, grazie ad un’equipe formata da 4 operatori; attualmente conta 15 ospiti provenienti da 12 parrocchie della diocesi. Uno sportello di ascolto e orientamento< per persone con dipendenze da gioco è operativo e agisce anche nella prevenzione della ludopatia nelle scuole e nei gruppi parrocchiali. Quest’anno sono state ascoltate 12 persone (7 delle quali hanno avviato un percorso di psicoterapia) e l’equipe ha tenuto incontri informativi in 5 istituti superiori e in 8 gruppi giovanili parrocchiali.
“Casa Raab” è invece un punto di riferimento per quanti vivono il dramma della prostituzione: oltre all’accoglienza di donne che decidono di intraprendere un percorso di riscatto (quest’anno 10 donne, di cui 3 madri), sono attivi uno sportello di ascolto e un’unità di strada che accompagna offre supporto medico-sanitario, psicologico e spirituale.
Sul fronte dell’immigrazione, prosegue l’accoglienza di una famiglia ucraina composta da cinque persone (tre adulti e due minori) presso il Centro Rebecca della Caritas diocesana. Tale accoglienza è totalmente a carico della Caritas diocesana. Operativo, infine, uno sportello giuridico che offre consulenza e orientamento legale su permesso di lavoro, ricongiungimento familiare, richiesta di cittadinanza italiana, diritto alla salute, protezione internazionale e ritorno assistito. Le persone assistite sono state 305 di 35 Paesi.
L’8xmille è un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi che ritornano sul territorio a beneficio di tutti. Un sostegno concreto per i più fragili che fugge le logiche del mero assistenzialismo ma anzi diventa un volano di percorsi di promozione umana. “Il welfare cattolico – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – si è evoluto nel corso degli ultimi decenni e ormai, oltre alla presenza fondamentale dei volontari, coinvolge anche diverse figure professionali per rispondere alla complessità delle esigenze e per spingersi oltre le forme assistenziali. Le nostre parrocchie ed i nostri servizi aprono le porte per accogliere le molteplici sfide della povertà, senza dimenticare l’importanza di operare in rete con le altre risorse presenti sul territorio”.
Tutto questo è reso possibile da una semplice firma, quella per l’8xmille, grazie alla quale la Chiesa non lascia indietro nessuno: poveri, immigrati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. “Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato – aggiunge Monzio Compagnoni – ci sarebbe un vuoto enorme”.
Nel 2023 sono stati assegnati oltre 243 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 13 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 403 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32 mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 352 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici anche con interventi di restauro per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché sostenere l’indotto economico e turistico locale.
Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, dunque, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie.
Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.