Domenica di Pasqua «Resurrezione del Signore»

La risurrezione al centro del cristianesimo

L’evento che oggi celebriamo è il centro del cristianesimo, ed è proprio per questo che vale la pena di essere cristiani. La risurrezione è un avvenimento assolutamente unico, senza paragoni con figure simili nella storia della salvezza o nelle altre religioni. Gesù è stato strappato dalla morte per non ritornarvi più. Gesù risorto vive per sempre, vive della vita stessa di Dio. La risurrezione si pone allora come la chiave di comprensione del mistero di Gesù, del mistero di Dio, del mistero della nostra umanità.

La risurrezione e il mistero di Gesù

La sera del venerdì santo la scelta di Gesù doveva apparire fallimentare. Aveva fatto soltanto bene, al suo popolo e ai suoi compagni, e che cosa ne aveva ricavato? Sembrava che la scelta di Gesù non fosse da imitare… «Ma Dio lo ha risuscitato», grida l’apostolo Pietro a Gerusalemme. Il Padre lo ha strappato dalla morte e in tal modo ha posto il suo sigillo su Gesù e sulla sua scelta. Gesù aveva scelto di non rispondere al male con il male, di spezzare il cerchio di violenza che risponde alla violenza, di essere quello che amava soltanto, per primo e sino alla fine, affidando a Dio la propria difesa e la propria giustizia. E Dio lo ha risuscitato! Dio mostra il Figlio suo Gesù a tutti noi, risuscitandolo, a segno della via che Dio propone anche per noi. «Questa è la scelta giusta», ci dice Dio in Gesù risorto, «seguitela anche voi».

La risurrezione e il mistero di Dio

In Gesù risorto, chi si rivela essere Dio per noi? Ci sono anche nella nostra vita tante situazioni che assomigliano al venerdì santo: l’ingiustizia trionfa sull’innocente, il male trionfa sul bene, e sembra che umanamente non ci sia più niente da fare… «Ma Dio lo ha risuscitato», ci dice la risurrezione. Dio è colui che pronuncia l’ultima parola, come sul Figlio Gesù, così su ognuno di noi. Dio è colui che mantiene la sua promessa e nulla gli è impossibile. Il Dio di Gesù è colui che può sempre aprirci una via, dove sembra che non ce ne sia alcuna.

La risurrezione e il mistero dell’uomo

Infine la risurrezione illumina il mistero della nostra umanità. Da un lato perché ci permette di pronunciare la parola «eternità». Tutti noi ci chiediamo qual è il senso della nostra esistenza, e del tesoro che è la nostra persona, e di ciò che abbiamo costruito, di ciò che abbiamo sofferto e dell’amore che abbiamo dato e ricevuto. Finisce tutto in pugno di terra? Con la sua risurrezione, Gesù porta il nostro tempo nell’eternità. Gesù risorto è il nostro futuro. Nella sua umanità glorificata anche tutto quanto appartiene alla nostra umanità è destinato a rimanere in eterno. Egli ha battuto il nostro implacabile nemico, la morte, e attraverso il varco che egli ha aperto in questo muro, passeremo anche noi, fratelli e sorelle del primogenito.

Dall’altro lato, Gesù risorto ci fa certi che il bene è più forte del male e che la vita è più forte della morte. Se dunque teniamo fisso lo sguardo sul risorto e sulle cose di lassù, come dice l’apostolo Paolo, nel frattempo, nell’attesa dell’eternità, ritorniamo con nuovo vigore, con rifiorita fiducia al nostro impegno per rendere questa terra più bella, perché da subito in essa si stabiliscano i frutti del rinnovamento che ha portato la risurrezione, i frutti della pace, della giustizia e della solidarietà.

Rinnoviamo dunque la nostra adesione al Signore Gesù e alla sua via. Rinnoviamo la nostra fede nel Dio che lo ha risuscitato da morte e che su tutto si riserva l’ultima parola. Rinnoviamo il nostro impegno nel tempo e sulla terra, in attesa dell’eternità del cielo. 

+ Francesco Neri OFMCap
Arcivescovo