Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. IV Domenica di Pasqua – Anno C

La riflessione di Don Tiziano Galati

Questa domenica viene tradizionalmente chiamata “del Buon Pastore” perché nei tre cicli liturgici la Liturgia ci presenta come pagina evangelica il cap.10 di Giovanni dove Gesù dice di se stesso di essere “la porta delle pecore” (Gv 10,7.9) e “il pastore bello” (Gv 10,11). Tra Pastore e pecore si instaura un rapporto che è di completa fiducia perché basato sulla conoscenza reciproca: le pecore ascoltano la voce del padrone perché la conoscono, perché si fidano di lui e per questo lo seguono; il padrone conosce le pecore in maniera personale e assoluta e questa conoscenza si concretizza nel dono della vita eterna e nella sicurezza che egli promette.

Tutto questo trova un fondamento nell’amore del Padre con il quale il Figlio è intimamente unito, da notare l’uso della stessa espressione – “Nessuno può rubarle/strapparle dalla mia mano” e “nessuno può rubarle/strapparle dalla mano del Padre mio” – usata proprio per sottolineare la comunione di intenti tra Padre e Figlio. Il gregge che il Figlio conduce è un gregge universale, che interessa ogni uomo e ogni donna, che supera i confini del popolo di Israele e che supera i confini della Chiesa stessa. Nella Prima Lettura ascoltiamo la decisione di Paolo e Barnaba di predicare anche ai pagani, dopo aver ricevuto l’ennesimo rifiuta da parte dei Giudei. Paolo sottolinea che l’accoglienza o meno del messaggio evangelico dipende dalla scelta personale di ciascuno. Anche il veggente di Patmos nel libro dell’Apocalisse contempla una folla immensa che sta davanti all’Agnello immolato ma vivo (Ap 5,6) perché sono rimasti fedeli a Lui nella tribolazione. L’Agnello sarà il Pastore di questa folla immensa. Con il primo termine, Agnello, si vuole sottolineare la salvezza operata da Gesù, Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo (Gv 1,29); con il secondo termine, Pastore, si sottolinea e proclama l’appartenenza al gregge che Egli guida ai pascoli della salvezza eterna (Sal 23/22; Sal 95/94,7).

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico