La pagina evangelica di questa Domenica ci racconta la terza manifestazione del Risorto ai suoi discepoli che si compie in diversi modi: nella pesca abbondante, nel pane e nel pesce già preparato, nella missione di Pietro. Gesù fa rivivere ai discepoli la stessa esperienza che almeno quattro di loro avevano già vissuto tre anni prima a Cafarnao, come ci viene raccontato da Lc 5,1-11, e come in quel caso questa pesca miracolosa serve a riconoscere il Signore. Dopo questa pesca i discepoli arrivano alla riva e trovano del pesce e del pane, è ciò che Gesù aveva distribuito anche nell’evento della moltiplicazione, ma chiede ai discepoli di portare qualcosa del pescato, perché loro, da ora in poi, collaboreranno con Gesù nel diffondere la Parola.
Dopo aver mangiato Gesù prende in disparte Simon Pietro e per tre volte gli pone una domanda: “Mi vuoi bene? Mi ami?”, come tre erano state le occasioni in cui Pietro aveva rinnegato il suo Maestro, e dopo aver ricevuto una risposta affermativa da parte di Pietro gli affida un compito: pascere il suo gregge che rimane sempre del Signore, ma che è affidato alle cure di Pietro e della Chiesa. Al termine di questo racconto risalta l’imperativo “Seguimi” che indica il compito primario di ogni pastore della Chiesa: seguire Gesù, il vero Pastore, la vera Guida, per non sbagliare nel reggere il gregge che Gesù affida.
Pietro dimostra di aver compreso la sua missione in occasione di uno degli arresti che il gruppo dei discepoli subisce, quando il sommo sacerdote impone il silenzio circa la predicazione dell’evento di Gesù che Pietro con coraggio proclama: Gesù ha compiuto le promesse antiche, voi l’avete ucciso, Dio lo ha glorificato. Questo messaggio non può essere taciuto, Pietro dice che l’aver vissuto questi eventi rende il gruppo dei dodici “martiri” cioè “testimoni”, insieme allo Spirito santo che anima la vita della Chiesa.
Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico