Convegno: “Malattia di Parkinson, una malattia di famiglia”

La Speranza può nascere anche dalla ricerca e dall’innovazione continua

Il Parkinson è una malattia complessa e spesso impegnativa, sia dal punto di vista fisico che emotivo. È importante ricordare che, anche di fronte a questa sfida, ci sono molte ragioni per mantenere la speranza e trovare conforto. Prima fra tutte la croce vinta da Gesù noi non siamo votati alla fine, ma verso il fine, il fine ultimo è la Vita eterna. Gesù ha preso su di sé l’umana sofferenza per dirci che siamo afflitti sì ma non schiacciati”. Parole che don Francesco Coluccia, Direttore dell’Ufficio di Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Otranto, ha pronunciato nel convegno di ieri a Galatina, “Malattia di Parkinson: una malattia di famiglia”.
“Per chi affronta il Parkinson, il sostegno di familiari, amici e professionisti della salute può fare una grande differenza, offrendo conforto e un senso di comunità. La medicina moderna ha fatto passi avanti significativi nel migliorare la qualità della vita, grazie a trattamenti farmacologici, terapie fisiche e nuove tecnologie.
La Speranza può nascere anche dalla ricerca e dall’innovazione continua, che promettono nuove possibilità e miglioramenti futuri. È importante mantenere una prospettiva positiva, dedicarsi alle attività che portano gioia e soddisfazione, e non perdere mai di vista la propria forza interiore.

Infine, il supporto psicologico e il mantenimento di una rete di relazioni affettive possono offrire conforto nei momenti più difficili, ricordando che non si è soli in questa strada. La speranza e il conforto sono parte integrante del percorso di gestione della malattia e possono aiutare a vivere con maggiore serenità e dignità”.

“Il Convegno ha mostrato come la comunità si fa carico delle persone affette da Parkinson”, commenta per concludere don Francesco, “come i caregiver, punti nodali, possono interagire e quali sviluppi futuri con l’apporto del Terzo Settore si possono realizzare.