Giubileo e mandato degli Operatori pastorali dell’Arcidiocesi

“Facciamo le cose per amore, come dono, e facciamole con gioia", ha detto Mons. Neri nell'omelia.

Ha avuto luogo ieri sera nella Basilica Cattedrale di Otranto il Giubileo e mandato degli Operatori pastorali dell’Arcidiocesi.

La Celebrazione eucaristica, accompagnata dal Coro della Diocesi diretto dal Can. Biagio Mandorino, è stata presieduta ma Mons. Francesco Neri.

“La violenza nasce dal fondamentalismo qualunque sia la religione”, ha detto Mons. Neri nella sua omelia. “Con i farisei e la loro spiritualità Gesù entra in collisione per tre motivi. Il primo è legato al loro attaccamento al denaro. Il primo anti Cristo è il potere. Dobbiamo stare attenti a questo, a non cadere nella tentazione. L’amore e il dono non si possono comprare con il denaro. Il Signore ama chi dona con gioia. Noi operatori pastorali facciamo le cose per amore”.
E ha proseguito: “Il secondo motivo è che i farisei erano ipocriti, vivevano una spiritualità dell’apparenza. Anche per chi svolge un servizio all’interno della parrocchia, il pericolo della incoerenza c’è. Stiamo attenti a non essere ipocriti”. E in ultimo: “Il terzo è per la durezza del loro cuore”.
L’Arcivescovo Neri ha poi rivolto agli operatori una preghiera: “Facciamo le cose per amore, gratuitamente, come dono, e facciamole con gioia. Cerchiamo di convertirci e ricordiamo che ciò che conta è amare. La realtà quotidiana è complessa, ma al primo posto c’è sempre la persona, l’uomo, l’umanità. Quando i ragazzi avranno terminato il corso dei sacramenti non si ricorderanno probabilmente dei vostri insegnamenti, ma dell’affetto che gli avete dato sì. Un abbraccio, una carezza, una parola gentile valgono più che un trattato di teologia”.
Ciascun operatore è prezioso per la comunità diocesana, seminatori di speranza soprattutto fra i giovani. Li ringraziamo per il loro servizio.