La Liturgia della Parola di questa Solennità ci aiuta a comprendere l’unità di intenti, la comunione di pensiero e di operazioni, che caratterizza la vita intra-trinitaria, cioè la vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, vita in cui tutti siamo chiamati ad entrare come ci aiuta a dire la seconda preghiera di Colletta della Liturgia odierna. La Prima Lettura è un inno alla sapienza creatrice di Dio che appare personificata, ecco perché i cristiani hanno applicato queste parole alla Seconda Persona della Trinità, a Gesù Cristo che è stato presentato proprio come la Sapienza di Dio, basta ricordare il Prologo del Vangelo di Giovanni dove ritroviamo molti tratti della sapienza creatrice del Libro dei Proverbi: il Padre creava, avendo davanti il Figlio, sapienza incarnata, nella forza dello Spirito.
Nella Seconda Lettura l’apostolo Paolo ci fa partecipi del mistero della redenzione: “pace con Dio”, da intendersi come una condizione stabile di riconciliazione con Dio; “mediante il Signore nostro Gesù Cristo”, espressione che mette in evidenza la necessaria mediazione di Cristo, che assume un carattere concreto se pensiamo che essa è avvenuta nel mistero della sua Incarnazione, della sua Passione e Morte e della sua Resurrezione; “per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato” (v.5), vincolo di unione tra Padre e Figlio permette che questo amore si riversi nel cuore dell’uomo abitandolo. Lo Spirito Santo, realtà sommamente relazionale, costituisce il punto di unione tra Dio e il credente.
Questa è la funzione che eserciterà anche nei discepoli, secondo la parola di Gesù: lo Spirito, che accompagna la vita della Chiesa “in tutta la verità o nella verità intera”, ricorderà ai discepoli le parole e i fatti di Gesù. Lo Spirito non dice nulla di diverso da quello che ha detto il Figlio che è uno con il Padre: ha la stessa gloria, lo stesso amore, la stessa volontà di salvezza per il mondo, lo Spirito trasmette tutto questo alla comunità dei credenti introducendo tutti all’interno del mistero d’amore della Trinità.