Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. Solennità dell’Assunzione della B.V.Maria

La riflessione di Don Tiziano Galati

Celebriamo e contempliamo il mistero pasquale con cui la Vergine Santa ha concluso la sua esistenza terrena addormentandosi in Dio, come ricorda la Tradizione Bizantina che chiama questa festa “Dormitio Virginis”, la Dormizione della Vergine. Senza conoscere la paura della morte e la corruzione del sepolcro, Maria è stata subito redenta e glorificata, appartenendo così a quella sfera del divino propria del Figlio suo Benedetto a cui tutti siamo chiamati quando il Signore verrà per giudicare il mondo.

Oggi possiamo dire: è la Pasqua di Maria, che appartiene in maniera unica a Cristo, primizia della resurrezione, poiché ne è stata la Madre. Nel 2009 in occasione di questa Solennità Benedetto XVI così diceva: “L’Assunzione ci ricorda che la vita di Maria, come quella di ogni cristiano, è un cammino alla sequela, la sequela di Gesù, un cammino che ha una meta ben precisa, un futuro già tracciato: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte e la comunione piena con Dio”.

Nella pagina evangelica Elisabetta, dopo aver chiamato Maria come “la Madre del mio Signore”, riconoscendone la Maternità divina, la proclama “Beata perché ha creduto che si stava compiendo ciò che era stato detto dal Signore”, questa è la condizione della beatitudine di Maria: ascolto della Parola di Dio e fiducia nel suo compimento. Paolo VI, esaltando la fede di Maria, nell’Esortazione Apostolica Marialis Cultus (1974), circa la devozione da tributare alla Vergine Santa, la definisce “Prima et perfecta Christi discipula”, “fu la prima, la più perfetta seguace di Cristo”.

Maria Santissima è maestra di fede, perché ha saputo accogliere la Parola di Dio che cercava casa nel suo grembo verginale, ha saputo ascoltare, non solo sentire che è una dimensione più superficiale, ecco perché sant’Agostino dice di lei: “Proprio come Maria, la quale, se fu beata per aver concepito il corpo di Cristo, lo fu maggiormente per aver accettato la fede nel Cristo” (Sermone 72/A,7). Credere orienta la nostra vita alla fiducia o meno in Dio e a quel destino di gloria a cui tutti siamo chiamati e che oggi viene profeticamente annunciato nella celebrazione di questa Solennità.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico