Intronizzazione dell’Urna dei Santi Martiri di Otranto e Giubileo dei Cori

Una cerimonia molto sentita e partecipata ieri sera nella Basilica Cattedrale.

Ieri sera, nella Basilica Cattedrale di Otranto, è iniziata la Solenne Tredicina con l’intronizzazione dell’Urna dei Santi Martiri di Otranto e, in concomitanza, ha avuto luogo il Giubileo dei Cori e delle Corali con la partecipazione di 36 cori dell’Arcidiocesi, per un totale di 600 coristi.
È stato un desiderio dell’Arcivescovo Neri, che ha presieduto la Celebrazione Eucaristica, aprire la Tredicina con il Giubileo dei Cori della Diocesi.
Il Gruppo di lavoro dell’Ufficio Musica Sacra, diretto da don Biagio Mandorino, insieme al Coro della Diocesi, ha preparato l’evento nei minimi dettagli e tutto si è svolto in maniera eccellente, suscitando entusiasmo ed emozione nei partecipanti che hanno chiesto coralmente di rifare ogni anno questa esperienza in onore dei Santi Martiri.
L’eco dei canti processionali e dei salmi ha destato la curiosità dei turisti che, silenziosi, si sono uniti alla preghiera corale e alla Santa Messa, emozionati soprattutto nel momento della processione nelle navate della Basilica e dell’intronizzazione dell’Urna dei Santi Martiri sul solenne tosello appositamente preparato per la circostanza.
Durante l’omelia, l’Arcivescovo ha sottolineato l’importanza della musica: “Questa cattedrale fu concepita e realizzata nel medioevo quando Bernardo di Chiaravalle esortava i monaci a cantare la musica gregoriana, prestando attenzione a cantare con la bocca sì, ma soprattutto con la vita. Quindi oggi mi auguro che dal cantare bene si passi al vivere bene”.
E ha proseguito: “Nell’inferno di Dante non c’è musica, comincia a esserci nel purgatorio. Nel paradiso si passa alla polifonia, i santi cantano la propria lode a Dio. La musica ha il compito di portare il paradiso sulla terra. Nell’ultimo passo però la musica termina e comincia il silenzio. Dobbiamo lodare Dio attraverso un inno di silenzio”.
E ha concluso rivolgendosi ai coristi: “Sia questa la vostra missione: la musica serve a rendere l’uomo più umano, siate strumento di fraternità e pace attraverso il canto”.
Una cerimonia molto sentita e partecipata che apre ufficialmente le celebrazioni in onore dei Santi Martiri di Otranto, patroni della Città e dell’Arcidiocesi.