Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. XVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

La riflessione di Don Tiziano Galati

Nel cammino verso Gerusalemme richiamato dall’inizio della pagina evangelica odierna, Gesù trova accoglienza nella casa di due donne: Marta e Maria che, nello svolgersi del racconto, diventano anche esempio di un diverso modo di accogliere il Signore. Maria, sorella di Marta, accoglie Gesù ponendosi nell’atteggiamento del discepolo che non lascia cadere nessuna delle parole del suo maestro, soprattutto se quel maestro è il Signore, come viene definito Gesù da Luca e come viene chiamato da Marta.

Mentre la sorella ha focalizzato la sua attenzione su Gesù, Marta è “distolta” dalle tante cose da fare perché l’ospite di riguardo che è entrato nella sua casa, si trovi a suo agio. Il verbo greco indica l’essere assorbito da così tante cose da non accorgersi che c’è un essenziale da conservare, da privilegiare come Gesù stesso sembra dire a Marta che gli fa notare che è da sola a servirlo. All’unicità della presenza di Gesù in casa di Marta e Maria, si contrappone il plurale “per molte cose”: per questo il suo servizio, buono e positivo, risulta pregiudicato negativamente.

Gesù richiama ancora l’attenzione di Marta sul fatto che le molte preoccupazioni del servizio, che Gesù non rifiuta, non le hanno permesso di guardare alla parte migliore, alla parte buona della presenza di Gesù in casa propria che è Gesù stesso. Maria ha scelto nella maniera giusta dando importanza prima di tutto al Signore stesso che parla. Nel corso dei secoli i diversi commentatori hanno letto nei due atteggiamenti di Marta e Maria, la contrapposizione tra vita attiva e vita contemplativa, considerando la prima superiore alla seconda, ma non è questo l’intento dell’evangelista come della Liturgia odierna che nella Preghiera Colletta del ciclo C ci fa chiedere al Padre di saper ascoltare e servire il Signore Gesù che si rende presente nella vita della Chiesa nella Parola e nei fratelli. Anche Abramo nella Prima Lettura si pone a completa disposizione dei tre uomini che vengono a lui, accogliendoli e rimanendo in piedi, segno della sua disponibilità, secondo i canoni dell’ospitalità antica. Questo atteggiamento sarà ricompensato con l’annuncio della nascita di un figlio tanto atteso e desiderato dal patriarca.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico