Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. Solennità dei Santi Pietro e Paolo

La riflessione di Don Tiziano Galati

In questa domenica celebriamo la testimonianza di fede degli apostoli Pietro e Paolo che vengono considerati i fondatori o le colonne della Chiesa di Roma, perché qui hanno consumato il loro martirio come testimonianza concreta della loro fede nel Signore Gesù. Il Prefazio della celebrazione odierna ci aiuta a contemplare queste due figure di santi così importanti per la Chiesa: “Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero… In modi diversi hanno radunato l’unica famiglia di Cristo e, associati nella venerazione del popolo cristiano, condividono la stessa corona di gloria”. Gesù cambia il nome a Simone, figlio di Giona, e nel nuovo nome, Pietro, si trova indicata la sua missione: diventare pietra sulla quale potrà edificare la Chiesa. Anche Saulo, la cui vita cambia completamente nell’incontro con Gesù, diventerà Paolo, cioè “piccolo”, “sono l’infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio” (1Cor 15,9).

Entrambi con il loro amore appassionato e senza riserve per Gesù hanno messo la loro vita a servizio dei fratelli: Pietro nel ministero dell’autorità a servizio della comunione e dell’unità e Paolo nell’ascolto attento dello Spirito che apre continuamente frontiere e cammini per l’annuncio del Vangelo. Pietro e Paolo, due ruoli diversi nella vita della Chiesa, ma vissuti nella comunione e nella complementarietà. Così diceva il Papa Benedetto XVI: “Per quanto umanamente diversi l’uno dall’altro, e benché il rapporto tra di loro non fosse esente da tensioni, Pietro e Paolo appaiono dunque come gli iniziatori di una nuova città, come concretizzazione di un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal Vangelo di Gesù Cristo. Per questo si potrebbe dire che oggi la Chiesa di Roma celebra il giorno della sua nascita, giacché i due Apostoli ne posero le fondamenta. Ed inoltre Roma oggi avverte con più consapevolezza quale sia la sua missione e la sua grandezza. Scrive san Giovanni Crisostomo che ‘il cielo non è splendido quando il sole diffonde i suoi raggi, come lo è la città di Roma, che irradia lo splendore di quelle fiaccole ardenti (Pietro e Paolo) per tutto il mondo… Questo è il motivo per cui amiamo questa città…per queste due colonne della Chiesa’ (Comm.a Rm 32)” (Omelia dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, 28 giugno 2007).

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico