Archivi della categoria: articoli

Servizio pastorale giuridico diocesano

Integrazione delle famiglie in difficoltà

Consulenze gratuite per le famiglie in difficoltà

Nella nostra Diocesi, in collaborazione con l’ufficio di Pastorale Familiare. è attivo il Servizio di accompagnamento e integrazione delle famiglie in difficoltà e dei divorziati risposati. Il servizio pastorale giuridico diocesano è destinato a coppie ferite o singoli sposi che si trovano a vivere situazioni difficili e vorrebbero avviare un percorso di verifica della nullità del proprio matrimonio, o in caso non sia possibile la nullità, di avviare un percorso di consapevolezza e di discernimento della propria situazione.

Per maggiori informazioni scarica la brochure.

 

Archivi…amoci – Proposte di progetti didattici

L'Archivio Storico Diocesano: non solo un luogo per studiosi e addetti ai lavori, ma anche un luogo aperto al territorio.

L’Archivio Storico Diocesano apre le sue porte a studenti di scuole primarie e secondarie (di I e II grado) con i progetti di Archivi…amoci.

I progetti proposti nascono dal desiderio di fare dell’archivio non solo un luogo per studiosi e addetti ai lavori, ma un luogo aperto al territorio, in un’ideale restituzione della memoria: il raccontare storie è l’attività principe di un archivio. Per far questo è necessario familiarizzare con le carte antiche, interpretare il messaggio che esse contengono e tutelarle, affinché anche altri, dopo di noi, possano far tesoro del loro insegnamento.

Gli alunni avranno la possibilità di conoscere i documenti storici e di imparare ad apprezzarne il valore e le caratteristiche, attraverso esercizi di lettura delle fonti più antiche, trascrizione e interpretazione dei documenti, simulazione di scrittura antica e riproduzione di stemmi e sigilli.

Per maggiori informazioni scarica la brochure.

I° Convegno internazionale del ciclo L'eterno nel Tempo

Spazio Sacro e Iconografia – I° convegno internazionale – Otranto

Associazione Pantaleone organizza il primo convegno sull'Arte Sacra

L’Eterno nel Tempo
Il ciclo di convegni che inauguriamo, dedicato al tema articolato dell’arte e dell’architettura per la liturgia cristiana, nasce allo scopo di indagare i processi vitali che incarnano la Tradizione cristiana nel mondo contemporaneo.

Preso atto della crisi che ha colpito l’arte e l’architettura per il culto, ciò che si intende proporre è un sereno spazio di confronto in cui tornare a mettere a fuoco l’essenziale, riscoprendo le figure e i simboli più intimamente correlati allo spazio e al tempo della liturgia. Tale obiettivo sarà perseguito attingendo alla preziosa lezione della storia passata e recente attraverso un dialogo con i rappresentanti del Cattolicesimo e dell’Ortodossia, tracciando un virtuale percorso di approfondimento la cui prima e ambiziosa tappa affronterà il tema capitale dello spazio sacro e del suo corredo iconografico. L’ampiezza geografico-temporale della riflessione e la volontà di radunare punti di vista diversi conferiscono all’iniziativa un respiro internazionale e un evidente carattere di novità, che si auspica potranno contribuire al cammino di ricerca sviluppatosi negli ultimi anni e al dialogo tra le principali componenti della fede cristiana.

L’iscrizione è aperta a chiunque sia interessato agli argomenti proposti.
La quota di iscrizione, non rimborsabile, è di euro 35, da versare tramite bonifico bancario entro il 27/09/2019. Per iscriversi è necessario compilare l’apposito modulo sulla pagina web.

Per il programma dettagliato consultare la pagina web.

Associazione Pantaleone

Convegno
catechistico
diocesano
2019/2020

"Già mi chiami?" cosa desidera il Signore dai ragazzi

Giovedì 17 ottobre dalle 18:30 alle 20:30, presso l’auditorium Porta d’Oriente, si è tenuto il convegno catechistico diocesano. Il tema del convegno è stato“Già mi chiami?” cosa desidera il Signore dai ragazzi ed ha visto la partecipazione di Don Francesco Nigro, direttore dell’ufficio catechistico di Taranto.

Scarica i materiali del convegno


 

 

 

Mandato dei catechisti e degli animatori di ACR e Oratorio

Mandato diocesano 2019/2020

Venerdì 18 Ottobre alle ore 18:30 presso la cattedrale avverrà la consegna del mandato a tutti i catechisti e animatori diocesani

Venerdì 18 ottobre presso la Cattedrale dei SS. Martiri di Otranto durante la celebrazione delle 18:30, tutti i catechisti, gli animatori di ACR e gli animatori di oratorio della nostra diocesi riceveranno, per mano del Vescovo, il mandato per l’anno pastorale 2019/2020.

Congregazione delle cause dei Santi

Decreto approvazione Martirio

Canonizzazione dei Beati Antonio Primaldo laico e compagni (+1480)

E se anche dovreste soffrire per la giustizia, beati voi!
Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate,
ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori,
pronti sempre a rispondere a chiunque
vi domandi ragione della speranza che è in voi

1Pt 3,14-15

L'apostolo Pietro incita i cristiani a non aver paura delle persecuzioni che si abbattono su di loro e li esorta a farsi trovare pronti a rendere ragione della speranza in Cristo Signore. Secondo questi insegnamenti si sono comportati il Beato Antonio Primaldo e i suoi Compagni, i quali manifestarono con coraggio la fede fino a preferire morire piuttosto che abiurarla.

Dopo la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi nel 1453 e l'assedio a Belgrado del 1456, il sovrano dell'impero degli Ottomani tentò invano, nel 1479, la conquista dell'isola di Rodi. Puntò allora sull'estrema costa dell'Italia, la più vicina ai porti albanesi già in suo possesso. Il 28 luglio 1480 i Turchi si avvicinarono, con circa 140 navi e circa 15000 uomini, alla città di Otranto, dove vivevano Antonio Primaldo e i suoi Compagni. La città, allora, contava al massimo seimila abitanti ed era stata abbandonata dal presidio aragonese, per gli impegni militari in Toscana. Appena posto l'assedio, i Turchi immediatamente richiesero la resa. Di fronte al rifiuto, la città fu bombardata e, il 12 agosto, cadde nelle mani dei Turchi che la saccheggiarono e uccisero l'Arcivescovo Stefano, i canonici, diversi sacerdoti e numerosi fedeli riuniti nella Cattedrale.

Il giorno seguente, il comandante Gedik Achmed Pascià, ordinò che tutti gli uomini superstiti, circa ottocento dai quindici anni in su, fossero condotti presso l'accampamento turco e costretti ad apostatare. Istantanea e decisa fu la risposta che a nome di tutti venne data da Antonio Primaldo, un umile calzolaio o cimatore di panni. Dichiarò che «essi tenevano Gesù Cristo per figliolo di Dio e che piuttosto volevano mille volte morire che rinnegarlo e farsi Turchi». Achmed Pascià ordinò allora l'immediata esecuzione capitale. Ebbero la testa o il corpo tagliati. Per un anno i corpi giacquero insepolti sul luogo del supplizio, dove vennero ritrovati dalle truppe inviate a liberare Otranto. Nel maggio 1481, furono deposti nella vicina chiesa «al fonte della Minerva» e trasferiti, nel settembre seguente, nella sede della Cattedrale. Nel 1490, Alfonso d'Aragona fece trasportare a Napoli parecchi corpi.

Questi testimoni di Cristo furono subito riconosciuti Martiri e divennero oggetto di venerazione da parte del popolo che li considerava validi intercessori presso Dio. Fin dall'antichità la Chiesa Idruntina celebra devotamente la loro memoria, ogni anno, il 14 agosto. Nel 1539 fu fatta una prima inchiesta per la loro beatificazione, ripresa più volte negli anni successivi; ma solo nel 1755-56 si potè tenere in Otranto, sotto il Vescovo Niccolò Caracciolo, il processo ordinario, i cui atti però non furono ritenuti validi dalla Sacra Congregazione dei Riti.

Dal 1770 al 1771 fu celebrato un secondo processo ordinario dal Vescovo di Lecce Alfonso Sozy Carafa. Questo fu presto studiato a Roma e si ottenne il 14 dicembre 1771 il decreto di conferma del culto da tempo immemorabile tributato ai Martiri di Otranto, che nel 1721 erano stati dichiarati Patroni principali di quella Città e Arcidiocesi. Il culto tributato ai Beati si è rivelato particolarmente intenso nel 1980 in occasione del quinto centenario dell'evento. Le feste furono concluse solennemente con la celebrazione presieduta dal Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 5 ottobre 1980 in Otranto. La canonizzazione di questi Beati è stata sempre e continuamente auspicata, ma soltanto recentemente è stato possibile raccogliere in modo sistematico la documentazione storica circa il fatto del martirio. La commissione storica fu nominata dall'Arcivescovo di Otranto nel 1988. L'Inchiesta Diocesana, celebrata negli anni 1991-1993, è stata riconosciuta valida dalla Congregazione delle Cause dei Santi con Decreto del 27 maggio 1994. Il 28 aprile 1998 si è svolto il Congresso dei Consultori Storici. Il 16 giugno 2006 si è tenuto, con esito positivo, il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 17 aprile 2007, sentita la relazione del Ponente della Causa, l'Ecc.mo Mons. Salvatore Boccaccio, Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, hanno riconosciuto che i Beati Antonio Primaldo e Soci Laici furono uccisi per la loro fedeltà a Cristo.

Il Sommo Pontefice Benedetto XVI informato dettagliatamente di tutti questi dati dal sottoscritto Cardinale Prefetto, accogliendo i voti della Congregazione delle Cause dei Santi e ratificandoli, nel giorno di oggi, ha dichiarato:

Consta il martirio per la fede

dei Beati Antonio Primaldo, Laico, e Compagni

Il Sommo Pontefice ha disposto che il presente Decreto fosse pubblicato e conservato tra gli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma, il giorno 6 luglio, anno del Signore 2007

José Card. Saraiva Martins
Prefetto

Michele Di Ruberto
Arcivescovo Titolare di Biccari
Segretario